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I ragazzi del Liceo Cagnazzi ci spiegano la fotogrammetria – parte I
Che cos’è la Fotogrammetria? Una tecnica per ricostruire modelli 3D attraverso una serie di foto scattate intorno all’oggetto utilizzando i mezzi più disparati (droni, fotocamere).
Ma facciamo un passo indietro e chiediamoci “sappiamo scattare una buona foto” e quali parametri dobbiamo conoscere ed impostare?
- apertura del diaframma, per regolare la quantità della luce che attraversa l’obiettivo.
- tempo di esposizione,durante il quale l’otturatore della macchina fotografica rimane aperto per permettere alla luce di entrare.
- ISO, indica la sensibilità del sensore alla luce. Più alto è il valore dell’ISO, più elevata è la sensibilità alla luce e la possibilità che si crei rumore.
Diaframma Chiuso: foto scura, buona messa a fuoco
Diaframma Aperto: foto luminosa, rischio foto sfocata
ISO Basso: foto meno sgranata (consigliati 100/400)
ISO Alto: foto molto sgranata
Tempo di esposizione più lungo: effetti di luce particolari, con aiuto del cavalletto
Tempo di esposizione più basso: usata per foto in movimento
Regole applicate in Fotogrammetria
1.ISO BASSO
2.DIAFRAMMA PIU’ CHIUSO POSSIBILE (per una maggiore messa a fuoco)
3.VELOCITÀ DI SCATTO PREFERIBILMENTE ALTA (adattabile a seconda del contesto)
L’oggetto deve essere ben distinguibile nei suoi colori, perciò è opportuno regolare l’esposizione a seconda della luminosità dell’ambiente e dell’oggetto. Una foto sovraesposta è molto bianca e luminosa, invece una sottoesposta è buia e nera. Entrambi questi tipi di foto non sono adatti alla fotogrammetria, dato che lo scopo di quest’ultima è acquisire la maggior parte di informazioni dalla foto stessa.
L’apertura del fuoco deve essere stretta in modo da mettere ben a fuoco l’oggetto, ma bisogna tener conto della luce ambientale e ricordare che con il diaframma più chiuso la foto potrebbe risultare mossa, quindi l’ideale sarebbe servirsi di un cavalletto.
E’ importante anche evitare superfici lucide e troppo chiare o troppo scure.
Durante la preparazione degli scatti bisogna quindi tener conto della opacità degli oggetti, in quanto i riflessi ne alterano la geometria.
E’ indispensabile lasciare dei punti di riferimento immobili sul fondale in contrasto con l’oggetto e scattare foto da qualsiasi angolazione, evitando di tralasciare parti dell’oggetto, spostandosi con piccoli movimenti attorno ad esso.
Se non vi è possibilità di scattare foto in un ambiente controllato, è preferibile allestire gli scatti all’ombra, con una luce il più possibile diffusa, ricordandosi di scattare velocemente per evitare i cambiamenti di illuminazione, facendo attenzione agli oggetti in movimento e ai bagliori che altererebbero le texture create dal programma.